Queste vie furono percorse anche da Sicani e Siculi.
I cammini francigeni sorsero nel medioevo su alcune vie battute già dai Sicani e dai Siculi. Collegavano i porti principali della Trinacria passando dall’entroterra, anche da zone che oggi sono fuori mano rispetto agli assi viari principali. Per esempio, Davide Comunale e Irene Marraffa, l’estate scorsa, hanno percorso quello che conduceva da Agrigento a Palermo passando da Castronovo di Sicilia. I pellegrini incominciarono a percorrerli nell’età Normanna, periodo nel cui sorsero i centri di ospitalità, chiamati hospitalia.
“L’obiettivo del pellegrino medievale – spiega Comunale al QdS – era raggiungere i porti per imbarcarsi verso i luoghi santi, Roma, Santiago de Compostela e Gerusalemme, e dalla Sicilia il punto di partenza migliore era Messina, sede delle principali commende degli ordini militari monastici. In età spagnola, dal XV al XVII secolo, i pellegrini optavano per percorsi meno lunghi e ardimentosi e grazie all’arrivo delle reliquie dei santi come San Giacomo Maggiore, presenti a Messina, convergevano lungo precisi itinerari alla città dello Stretto”. (rq)